Bravissima Bea

Beatrice abbatte Vespa


La Borromeo risponde alle critiche di Vespa: «Condannano Previti e lui fa una puntata sul Viagra. I giornalisti stranieri lo trovano ridicolo. Anche un cervellino annebbiato capirebbe che questo non è proprio un complimento»

È ormai guerra aperta tra Bruno Vespa e Beatrice Borromeo. Il re dell'informazione tv e la principessina delle conduttrici da giorni si impegnano in uno scambio di battute al calor bianco e la disfida non accenna a placarsi. Aveva cominciato "Bea" dicendo che Porta a Porta era «ridicolo... privo di qualsiasi dignità». Un giudizio che aveva mandato su tutte le furie il conduttore che, accantonati garbo e grazia, aveva risposto alla «fugace valletta di Michele Santoro» citando il grande apprezzamento per la sua trasmissione espresso dall'ex premier spagnolo Aznar. E concludendo: «Lascio al lettore il commento sul cinguettio della giovane e promettente valletta, troppo innamorata di Santoro per poter snebbiare il suo cervellino e impegnarlo in una ricerca prima di esprimersi».

Ebbene, sembra proprio che Beatrice abbia svolto i compiti a casa e, diradate le nebbie, abbia preso bene la mira su Vespa. «Non voglio rispondere alle critiche personali - scrive in una lettera alla Stampa -. Né tantomeno voglio sollevare una polemica. Scrivo per difendere un principio che mi sta molto a cuore: il diritto dello spettatore di pretendere una tv di qualità, il diritto dello spettatore di criticare qualora non la ritenga tale».

«Ho detto che non mi piace Porta a Porta - prosegue la Borroemo - perché è sempre al servizio dei politici, anziché dei telespettatori, e che un programma come quello sarebbe impensabile in una televisione pubblica estera. E Vespa che fa? Tenta di smentirmi rivelando che un politico straniero, il "carismatico" Aznar, gli chiese espressamente di essere invitato. Appunto: piacerebbe ai politici di tutto il mondo poter disporre, com'è per i loro colleghi italiani, di un salottino comodo comodo dove pontificare senza una domanda scomoda. Purtroppo per loro, all'estero non si usa».

Ma visto che ha studiato, "Bea" precisa: «Sono infatti i giornalisti stranieri, e non i politici, che trovano ridicolo un programma d'informazione con serate dedicate ai formaggi, alle gambe delle donne o all'Isola dei Famosi. Che quando condannano Previti in primo grado sulla Sme, fa una puntata sul Viagra. Ricordo solo il commento della corrispondente in Italia del Nouvel Observateur, Marcelle Padovani, intervistata da Sabina Guzzanti nel film Viva Zapatero: "Io sono incapace di raccontare Porta a Porta. Non riesco a sintetizzare che cos'è Porta a Porta per il pubblico francese, perché non c'è l’equivalente, non c'è un personaggio che gestisce una tale quantità d'informazione di potere, non esiste". Anche un cervellino annebbiato capirebbe che questo non è proprio un complimento».