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I tredicenni? Sono più bravi al Sud Il «giallo» dei test delle Medie
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I tredicenni? Sono più bravi al Sud Il «giallo» dei test delle Medie
ROMA — I tredicenni del Sud sono più bravi in matematica e italiano dei coetanei del Centro e del Nord. Sono i risultati di un campione di 240 scuole che il 17 giugno hanno sostenuto, insieme a tutte le altre, il test Invalsi abbinato all'esame di terza media. Il risultato è piuttosto sorprendente perché contraddice quello del test Ocse Pisa che vede le scuole del Nord piazzarsi nella parte alta della graduatoria internazionale, a differenza degli istituti del Sud e delle Isole. L'Invalsi non dà una spiegazione. Non una ufficiale. Nei corridoi dell'Istituto, però, nessuno si stupisce più di tanto. La valutazione fa paura ai nostri professori al punto da indurli, sospettano i ricercatori che hanno esaminato i risultati dei test, a fornire «qualche aiutino» agli alunni.
Altro insegnamento che si ricava della prima prova oggettiva nazionale nella storia della nostra scuola: impossibile aspettarsi risultati attendibili se invece di affidarsi a controllori esterni si lasciano gestire le prove oggettive ai professori che, sbagliando, li temono più di ogni altra cosa.
Vediamo i risultati. Nei test riguardanti la grammatica i tredicenni del Sud battono i coetanei del Nord e del Centro col 70,9 delle risposte esatte contro il 63,2 e il 63,7 per cento. Stesso piazzamento nei test di matematica: i ragazzi del Sud superano quelli del Nord e del Centro con il 50,2 per cento di risposte esatte contro il 48,8 e il 50,3 per cento. Nel campione di 96 scuole (su un totale di 240) del Sud, ce ne sono venti dove tutti i ragazzi hanno risposto in modo corretto almeno al 40 per cento dei test di italiano e matematica. Nel Nord ne troviamo solo tre. Un altro aspetto che per gli esperti dell'Invalsi non si spiega se non con una concentrazione di scuole eccellenti nel Meridione.
Un passo indietro. Lo scorso giugno, per la prima volta, circa 600 mila ragazzi di terza media hanno dovuto affrontare una prova scritta in più a base di quiz e domande a risposta aperta, confezionata dall'Invalsi, abbastanza simile al test Ocse Pisa. Scopo della prova valutare cosa hanno appreso in italiano e in matematica gli studenti che concludono il primo ciclo di istruzione. Un test importante per conoscere la qualità dell'attività didattica e per aiutare gli insegnanti a migliorare il proprio lavoro. Nulla di cui avere timore.
I risultati di un gruppo di scuole campione avrebbero dovuto essere pronti a luglio. Passa agosto senza che della prova Invalsi si sappia nulla. Il mistero avvolge i test anche nel mese di settembre. A questo punto un'associazione di docenti di Bologna, l'Adi, comincia a porsi delle domande, lasciando trapelare l'ipotesi di un «taroccamento » delle prove Invalsi. La prima cosa che non convince i prof sono i tempi. Perché quasi quattro mesi per conoscere i risultati di un esame di stato? Cosa c'è dietro? L'associazione ha posto la domanda nel suo sito due settimane fa. La risposta dall'Invalsi è arrivata solo ieri, con numeri e percentuali che sollevano qualche dubbio sull'efficacia dei test oggettivi made in Italy.
Che al Nord i voti siano più bassi che al Sud non è una novità. Succede, ad esempio, con i 100 e i 100 e lode della maturità. Ma in questo caso si tratta di valutazioni di singole commissioni di esame. Diverso è il caso di una prova di stato che deve dare un'immagine reale della nostra scuola.
I nostri docenti non tollerano la valutazione? Secondo un ex ricercatore dell'Adi, tornato a fare il preside, se non si trova il modo di convincere i prof che le prove non sono un'arma rivolta contro di loro non resta che rivolgersi a valutatori esterni. «Per avere risultati attendibili — spiega Raimondo Bolletta — il test va somministrato non a tutta la popolazione scolastica ma ad un campione
http://www.corriere.it
Altro insegnamento che si ricava della prima prova oggettiva nazionale nella storia della nostra scuola: impossibile aspettarsi risultati attendibili se invece di affidarsi a controllori esterni si lasciano gestire le prove oggettive ai professori che, sbagliando, li temono più di ogni altra cosa.
Vediamo i risultati. Nei test riguardanti la grammatica i tredicenni del Sud battono i coetanei del Nord e del Centro col 70,9 delle risposte esatte contro il 63,2 e il 63,7 per cento. Stesso piazzamento nei test di matematica: i ragazzi del Sud superano quelli del Nord e del Centro con il 50,2 per cento di risposte esatte contro il 48,8 e il 50,3 per cento. Nel campione di 96 scuole (su un totale di 240) del Sud, ce ne sono venti dove tutti i ragazzi hanno risposto in modo corretto almeno al 40 per cento dei test di italiano e matematica. Nel Nord ne troviamo solo tre. Un altro aspetto che per gli esperti dell'Invalsi non si spiega se non con una concentrazione di scuole eccellenti nel Meridione.
Un passo indietro. Lo scorso giugno, per la prima volta, circa 600 mila ragazzi di terza media hanno dovuto affrontare una prova scritta in più a base di quiz e domande a risposta aperta, confezionata dall'Invalsi, abbastanza simile al test Ocse Pisa. Scopo della prova valutare cosa hanno appreso in italiano e in matematica gli studenti che concludono il primo ciclo di istruzione. Un test importante per conoscere la qualità dell'attività didattica e per aiutare gli insegnanti a migliorare il proprio lavoro. Nulla di cui avere timore.
I risultati di un gruppo di scuole campione avrebbero dovuto essere pronti a luglio. Passa agosto senza che della prova Invalsi si sappia nulla. Il mistero avvolge i test anche nel mese di settembre. A questo punto un'associazione di docenti di Bologna, l'Adi, comincia a porsi delle domande, lasciando trapelare l'ipotesi di un «taroccamento » delle prove Invalsi. La prima cosa che non convince i prof sono i tempi. Perché quasi quattro mesi per conoscere i risultati di un esame di stato? Cosa c'è dietro? L'associazione ha posto la domanda nel suo sito due settimane fa. La risposta dall'Invalsi è arrivata solo ieri, con numeri e percentuali che sollevano qualche dubbio sull'efficacia dei test oggettivi made in Italy.
Che al Nord i voti siano più bassi che al Sud non è una novità. Succede, ad esempio, con i 100 e i 100 e lode della maturità. Ma in questo caso si tratta di valutazioni di singole commissioni di esame. Diverso è il caso di una prova di stato che deve dare un'immagine reale della nostra scuola.
I nostri docenti non tollerano la valutazione? Secondo un ex ricercatore dell'Adi, tornato a fare il preside, se non si trova il modo di convincere i prof che le prove non sono un'arma rivolta contro di loro non resta che rivolgersi a valutatori esterni. «Per avere risultati attendibili — spiega Raimondo Bolletta — il test va somministrato non a tutta la popolazione scolastica ma ad un campione
http://www.corriere.it
Re: I tredicenni? Sono più bravi al Sud Il «giallo» dei test delle Medie
Il paese delle mezze verità....
dylan78- Numero di messaggi : 245
Età : 46
Località : La mitica Putignano, famosa per aver dato i natali a Pierino de Roma e Stefan U Ross
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: I tredicenni? Sono più bravi al Sud Il «giallo» dei test delle Medie
Perchè la prova Invalsi dovrebbe essere truccata?
Non potrebbe essere che abbiano truccato la prova Ocse?
E davvero così impossibile che gli studenti del Sud possano essere più preparati di quelli del Nord?
Ma............ non mi piace che il Sud venga sempre visto come un pozzo di ignoranza, delinquenza e povertà............. questa visione del Sud non rispecchia la realtà.
Razzismo e pregiudizio!
Non potrebbe essere che abbiano truccato la prova Ocse?
E davvero così impossibile che gli studenti del Sud possano essere più preparati di quelli del Nord?
Ma............ non mi piace che il Sud venga sempre visto come un pozzo di ignoranza, delinquenza e povertà............. questa visione del Sud non rispecchia la realtà.
Razzismo e pregiudizio!
bibi- Staff
- Numero di messaggi : 345
Data d'iscrizione : 14.04.08
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