Architettura, continua la mobilitazione degli studenti

Venerdì incontro con i docenti per un chiarimento sul regolamento didattico

Alla fine sono stati ricevuti. Oggi, dopo i richiami ad “uscire fuori” degli oltre 300 studenti di Architettura del Politecnico, Claudio D’Amato Guerrieri, docente di Teorie e tecniche della progettazione, nonché uno dei collaboratori più stretti del preside di facoltà, Attilio Petruccioli, ha deciso di parlare con i manifestanti. “Siamo stati ricevuti – racconta Marika Castelletti, dell’associazione Studenti democratici -. Il professore ci ha comunicato che il 15 luglio scorso non è stato approvato alcun tipo regolamento didattico, ma fintanto che non leggiamo il verbale di quella seduta prendiamo queste parole con cautela”.

Ciò che da alcuni giorni sta bloccando le lezioni all’interno della facoltà di Architettura sono proprio i contenuti del regolamento didattico che prevedono il numero chiuso non solo in ingresso, ma anche in uscita: “Laddove non fosse stato approvato il 15 luglio scorso - chiarisce Castelletti – rimarrebbe in piedi il regolamento del 16 aprile”, in cui il contingentamento del numero dei laureandi a 144 studenti, da dividere tra le sedute di ottobre e febbraio, è stato contemplato.

Del resto, l'iter di approvazione del regolamento didattico durante il consiglio unitario di classe (Cuc) e di facoltà (Cdf) del 16 aprile scorso non è stato, a detta degli studenti, all’insegna del dialogo. Pare, infatti, che le associazioni abbiano ricevuto la bozza di discussione la sera prima del consiglio, violando la disposizione del Politecnico che prevede che ci debba essere un tempo minimo di 5 giorni per far valutare agli studenti tutta la documentazione. In quella seduta la bozza fu approvata, nonostante la richiesta degli studenti di approfondire nel dettaglio i provvedimenti. Da lì si arrivò ad un assemblea aperta, in cui il rettore “rassicurò gli iscritti alla facoltà di Architettura”. Poi il giallo del 15 luglio, dove, secondo gli studenti, quel regolamento è stato approvato nonostante il verbale non sia ancora a disposizione.


Le richieste dei manifestanti rimangono intatte. Tra queste quella di istituire un tavolo tecnico, composto da tre rappresentati degli studenti, dal preside di facoltà, dal presidente del Cuc e dal rettore. “Venerdì, con ogni probabilità, saremo convocati in una riunione che speriamo possa fare chiarezza su tutto, di certo noi continueremo la mobilitazione fino a quando non avremo risposte definitive”, assicura Castelletti.

Tra i manifestanti c’è chi racconta le proprie disavventure studentesche. “Con il cambiamento del regolamento didattico di facoltà ogni anno si vengono a creare delle modifiche ai piani di studio per cui capita che alcuni esami presenti nel piano di studi al momento dell’iscrizione finiscano, nel corso degli anni, con l’essere aboliti o accorpati con altre discipline”, spiega una studentessa iscritta al terzo anno di Architettura.
“Durante il tavolo tecnico di venerdì avremo modo di parlare anche di questo gravoso problema” afferma Castelletti.

L’incontro che si terrà fra 48 ore rappresenterà il preludio al consiglio di facoltà di mercoledì prossimo, dove si dovrebbe arrivare con un testo concordato assieme alla componente studentesca. Ancora nessuna dichiarazione da parte del preside Attilio Petruccioli: “Continua a non farsi vedere” .

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L'Università di Bari è davvero un gran casino.....
La mia esperienza è stata davvero angosciante a volte e anche quando sono diventato rappresentante non ho potuto far nulla per cambiare neanche una virgola.