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Berlusconi è malato
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Berlusconi è malato
Veronica verso il divorzio: Berlusconi è malato
Veronica Lario avrebbe avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni. Secondo i quotidiani Repubblica e Stampa, la moglie del presidente del consiglio avrebbe deciso di divorziare dopo la visita di Berlusconi alla diciottenne napoletana Noemi e l'«affollamento» di veline e soubrette nelle liste elettorali delle elezioni europee: «Basta. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni». «Ho cercato di aiutare mio marito come si farebbe come una persona che non sta bene» avrebbe detto la Lario. «Mi domando in che paese viviamo – avrebbe raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica -, come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront».
L'Unità 03 maggio 2009Veronica Lario avrebbe avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni. Secondo i quotidiani Repubblica e Stampa, la moglie del presidente del consiglio avrebbe deciso di divorziare dopo la visita di Berlusconi alla diciottenne napoletana Noemi e l'«affollamento» di veline e soubrette nelle liste elettorali delle elezioni europee: «Basta. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni». «Ho cercato di aiutare mio marito come si farebbe come una persona che non sta bene» avrebbe detto la Lario. «Mi domando in che paese viviamo – avrebbe raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica -, come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront».
La cosa scandalosa è il maschilismo che regna sovrano nei giornali e nei blog del Pdl (e in Italia, in generale e anche da parte delle stesse donne) secondo i quali per il sol fatto di vivere su montagne di soldi la signora dovrebbe accettare ogni porcheria che fa il marito, comprese presunte inclinazioni alla pedofilia. Feltri in prima linea. Sentiteli:
«Avida, esibizionista, pazza»: gli insulti a Veronica
di g.m.b.
La furibonda lite esplosa nella casa regnante del Pdl ha coinvolto e sconvolto l’intera corte che - come da tradizione - ha preso in modo pressoché unanime le parti del sovrano. Ecco qua, ordinati alfabeticamente e titolati per facilitarne la lettura, i principali tra gli epiteti lanciati dai ciambellani e dal popolo alla regina ribelle Veronica Lario. Lettura che aiuta a comprendere l’idea del mondo, della donna, e anche della libertà di manifestazione del pensiero che a quanto pare domina nel Popolo delle libertà.
Avida
«Si permette di criticare e poi sta seduta sulla montagna di miliardi del marito». (da «Spazio azzurro», il Blog del Pdl)
Becera
«Offendendo tuo marito offendi te stessa a tutti quelli che credono in lui». (dal Blog del Pdl).
Capricciosa
«Sicuramente è pericolosa per Berlusconi, un uomo chiamato a responsabilità da cui non può essere distratto dai capricci rumorosi della moglie». (Vittorio Feltri, Libero)
Dannosa
«Pungenti, salaci dichiarazioni che danneggiano, o almeno si cimentano a farlo, non suo marito - sarebbero fatti squisitamente loro - ma il
premier e il governo italiano». (Maria Giovanna Maglie, Il Giornale)
Esibizionista
«Lei stessa proviene dal mondo dello spettacolo, memorabili sono le sue esibizioni a torace nudo sul palcoscenico del teatro Manzoni».
(Vittorio Feltri, Libero)
Fedifraga
«Al suo posto ne avrei discusso a casa, anziché dare in pubblico giudizi ingenerosi». (Laura Comi, candidata del Pdl alle Europee)
Giuda
«Chi c’è dietro la signora Lario, i soliti sinistri?». (dal Blog del Pdl).
Ingiusta
«Insomma, cara Veronica, l’impressione è che il divertimento dell’imperatore non sia un capriccio del sultanato del XXI secolo, ma il semplice gusto di piacere agli italiani, e di vincere le elezioni con mezzi leciti. E questo è difficile rimproverarglielo». (Editoriale del Foglio)
Leggera
«Ma non si era detto che la Lario era una donna matura e riservata?» (dal Blog del Pdl)
Moralista
«Fuori luogo sconfinare nel moralismo. I giudizi sulle persone sarebbe meglio esprimerli a posteriori». (Gabriella Giammanco, deputata del Pdl).
Nullità
«Se voleva ricordarci che esiste, l’ha fatto nel modo peggiore». (dal Blog del Pdl).
Opportunista
«Entrando in scena contro il marito, si becca gli applausi più facili di tutta la sua dimenticata carriera». (Valeria Brughieri, Libero).
Pazza
«Nei panni della signora avrei agito diversamente, anche solo per evitare il rischio di un ricovero coatto in struttura psichiatrica». (Vittorio Feltri, Libero).
Querula
«La solita guerra tra donnicciole, la signora Lario si sarebbe mostrata più intelligente se avesse contato fino a dieci prima di dar fiato a stupidaggini». (dal Blog del Pdl).
Rompiscatole
«Veronica ha rotto. Sarebbe opportuno farla vivere con 1000 euro al mese». (dal Blog del Pdl).
Scocciatrice
«Visto che la maggior parte degli italiani la pensa così, di non scocciarlo e di lasciarlo lavorare, quelli che continuano a farlo sono prima di tutto nemici della maggioranza degli italiani. Anche le gentili signore». (Maria Giovanna Maglie, Il Giornale).
Trasformista
«Miriam Raffaella Bartolini, tanti anni fa si è trovata un nome d’arte: Veronica Lario. Dall’altro ieri gliene abbiamo trovato uno noi: Lario
Franceschini». (Valeria Brughieri, Libero).
Venduta
«Veronica Lario nuovo leader del Pd?». (dal Blog del Pdl).
Zotica
«Non mi pare che quando Silvio ha scelto la Lario lei stesse facendo l’esegesi della Critica della ragion pura». (Dal Blog del Pdl).
L'Unità 03 maggio 2009
Grazia- Staff
- Numero di messaggi : 201
Data d'iscrizione : 20.05.08
Re: Berlusconi è malato
Veronica santa subito!
Che pazienza che ha avuto!
Che pazienza che ha avuto!
Checco- Admin
- Numero di messaggi : 793
Età : 45
Località : Putignano (BA)
Data d'iscrizione : 27.04.08
Re: Berlusconi è malato
[Dal blog di Enrico Franceschini su repubblica.it]
Se Noemi fosse inglese o americana, ovvero se l’intera storia si
svolgesse in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, ecco che cosa
succederebbe a questo punto nella soap opera che la vede
(co)protagonista. Un quotidiano scandalistico offrirebbe a lei, o al
padre di lei, o alla madre di lei, una cifra strabiliante, diciamo 500
mila euro, un milione di euro, forse anche di più, per raccontare tutto
dei suoi incontri in privato con il leader maximo, per sapere se ne è
l’amante o la figlia illegittima, per apprendere cosa si dicevano, cosa
facevano, eccetera. Il leader smentirebbe o direbbe che sono affari
suoi privati e che non vuole infierire su una giovane irretita dalla
fame di scandali di una stampa senza freni. Qualche parlamentare
presenterebbe però interrogazioni per sapere se è vero che il leader ha
avuto rapporti con minorenni, se ha sperperato denaro pubblico a tal
fine, se ha abusato della ragazza. Dopo aspro dibattito, il parlamento,
con voto bipartisan, approverebbe una commissione d’inchiesta sulla
vicenda. Il leader sarebbe chiamato a testimoniare, sotto giuramento. I
suoi avvocati negherebbero qualsiasi uso improprio di beni dello stato,
sottolioneando che di soldi ne ha abbastanza di suo; quanto al resto, a
quello che c’è stato o non c’è stato tra il leader e la ragazza,
direbbero che non è stato commesso alcun reato, nè lei ha sporto
denuncia contro di lui, quindi in che cosa consiste lo scandalo? I
membri della commissione parlamentare d’inchiesta, dopo avergli fatto
giurare di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità,
rivolgerebbero tuttavia al leader domande del tipo: è vero o non è vero
che vi siete incontrati con Noemi nella città X, nella città Y, nella
città Z? E’ vero o non è vero che lei le ha regalato una collana di
questo valore e un diamante di quest’altro valore? E così via. Cercando
di parare i colpi, a un certo punto il leader risponderebbe: “No, non è
vero”. Successivamente, dietro lauto pagamento dei tabloid
scandalistici a caccia di scoop di cui sopra, emergerebbe un testimone
(un autista, una guardia del corpo, un cameriere, una zia di Noemi, un
vicino di casa), disposto a fornire la prova che il leader, perlomeno
su quel singolo punto, ha mentito. Se il vizio privato può essere
perdonato, e certamente non perseguito quando avviene tra adulti (da
sottolineare “adulti”) consenzienti, la menzogna pubblica sotto
giuramento è inamissibile, commenterebbero mondo politico, mass media,
opinione pubblica. Verrebbe istituito un procedimento di
impeachment, il parlamento voterebbe la condanna, il leader
sarebbe costretto, prima o dopo il voto a seconda della sua tenacia, a
dimettersi; mentre sui tabloid scandalistici continuerebbero a uscire
rivelazioni di donne di ogni genere, che spifferano tutto quel che
sanno sul leader e sulle sue abitudini sessuali. Nel frattempo,
lasciato dalla moglie e abbandonato dagli ex-alleati politici, il
leader si ritirerebbe a vita privata in un’isola lontana, chessò, alle
Bermuda, lasciando il suo impero mediatico ai figli. Quanto a Noemi,
scritto un libro di memorie, interpretati un paio di film di serie
B, co-presentata un’edizione del Grande Fratello o di altro reality
show televisivo, sposerebbe un farmacista, gli darebbe un paio di
bambini e, poco alla volta, verrebbe dimenticata.
Se Noemi fosse inglese o americana, ovvero se l’intera storia si
svolgesse in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, ecco che cosa
succederebbe a questo punto nella soap opera che la vede
(co)protagonista. Un quotidiano scandalistico offrirebbe a lei, o al
padre di lei, o alla madre di lei, una cifra strabiliante, diciamo 500
mila euro, un milione di euro, forse anche di più, per raccontare tutto
dei suoi incontri in privato con il leader maximo, per sapere se ne è
l’amante o la figlia illegittima, per apprendere cosa si dicevano, cosa
facevano, eccetera. Il leader smentirebbe o direbbe che sono affari
suoi privati e che non vuole infierire su una giovane irretita dalla
fame di scandali di una stampa senza freni. Qualche parlamentare
presenterebbe però interrogazioni per sapere se è vero che il leader ha
avuto rapporti con minorenni, se ha sperperato denaro pubblico a tal
fine, se ha abusato della ragazza. Dopo aspro dibattito, il parlamento,
con voto bipartisan, approverebbe una commissione d’inchiesta sulla
vicenda. Il leader sarebbe chiamato a testimoniare, sotto giuramento. I
suoi avvocati negherebbero qualsiasi uso improprio di beni dello stato,
sottolioneando che di soldi ne ha abbastanza di suo; quanto al resto, a
quello che c’è stato o non c’è stato tra il leader e la ragazza,
direbbero che non è stato commesso alcun reato, nè lei ha sporto
denuncia contro di lui, quindi in che cosa consiste lo scandalo? I
membri della commissione parlamentare d’inchiesta, dopo avergli fatto
giurare di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità,
rivolgerebbero tuttavia al leader domande del tipo: è vero o non è vero
che vi siete incontrati con Noemi nella città X, nella città Y, nella
città Z? E’ vero o non è vero che lei le ha regalato una collana di
questo valore e un diamante di quest’altro valore? E così via. Cercando
di parare i colpi, a un certo punto il leader risponderebbe: “No, non è
vero”. Successivamente, dietro lauto pagamento dei tabloid
scandalistici a caccia di scoop di cui sopra, emergerebbe un testimone
(un autista, una guardia del corpo, un cameriere, una zia di Noemi, un
vicino di casa), disposto a fornire la prova che il leader, perlomeno
su quel singolo punto, ha mentito. Se il vizio privato può essere
perdonato, e certamente non perseguito quando avviene tra adulti (da
sottolineare “adulti”) consenzienti, la menzogna pubblica sotto
giuramento è inamissibile, commenterebbero mondo politico, mass media,
opinione pubblica. Verrebbe istituito un procedimento di
impeachment, il parlamento voterebbe la condanna, il leader
sarebbe costretto, prima o dopo il voto a seconda della sua tenacia, a
dimettersi; mentre sui tabloid scandalistici continuerebbero a uscire
rivelazioni di donne di ogni genere, che spifferano tutto quel che
sanno sul leader e sulle sue abitudini sessuali. Nel frattempo,
lasciato dalla moglie e abbandonato dagli ex-alleati politici, il
leader si ritirerebbe a vita privata in un’isola lontana, chessò, alle
Bermuda, lasciando il suo impero mediatico ai figli. Quanto a Noemi,
scritto un libro di memorie, interpretati un paio di film di serie
B, co-presentata un’edizione del Grande Fratello o di altro reality
show televisivo, sposerebbe un farmacista, gli darebbe un paio di
bambini e, poco alla volta, verrebbe dimenticata.
Marco M.- Staff
- Numero di messaggi : 49
Età : 44
Località : Putignano
Data d'iscrizione : 04.07.08
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