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L'autodenuncia preventiva contro una legge liberticida e illiberale
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L'autodenuncia preventiva contro una legge liberticida e illiberale
Barilive
Arrestateci tutti
Riguarda soprattutto i giornalisti, e dunque, tutti i cittadini.
di Fortunata Dell'Orzo
Annuncio fin d’ora che continuerò a informare i lettori senza tacere nulla di quel che so. Continuerò a pubblicare, anche testualmente, per riassunto, nel contenuto o come mi gira, atti d’indagine e intercettazioni che riuscirò a procurarmi, come ritengo giusto e doveroso al servizio dei cittadini. Farò disobbedienza civile a questa legge illiberale e liberticida. A costo di finire in galera, di pagare multe, di essere licenziata.
Al primo processo che subirò, chiederò al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche…”, con possibili restrizioni solo in caso di notizie“riservate” o dannose per la sicurezza e la reputazione).
Mi auguro che altri colleghi si autodenuncino preventivamente insieme a me e che la Federazione della Stampa, l’Unione Cronisti, l’associazione Articolo21, oltre ai lettori, ci sostengano in questa battaglia di libertà. Disobbedienti per informare. Arrestateci tutti.
Non ho cambiato una sola virgola dell'autodenuncia di Marco Travaglio perchè la condivido in toto. C'è troppo silenzio, troppa indifferenza, troppa lontananza dalla realtà, in questo nostro paese che rischia ogni giorno di più di scivolare verso qualcosa che non ci piace e che pure non riusciamo ad impedire.
Non vi è violenza o prevaricazione in questo appello: ma la dignitosa e ferma volontà di non recedere da quel minimo vitale di pluralismo e libertà di pensiero, ogni giorno gravemente minacciata da un sistema mediatico ipertrofico, blindato, acquiescente, balbettante.
Noi giornalisti non dovremmo permettere, mai a nessuno, d llimitare il nostro lavoro già disciplinato da sagge leggi e regolamenti scritti quando non c'era un uomo solo al comando del sistema mediatico nazionale. Qualcuno ci accusa di essere una casta: in realtà per una minoranza di privilegiati e garantiti, politicizzati e "sistemati" nella rai o a mediaset dal potente di turno o nella redazione "prestigiosa" ci sono migliaia e migliaia di precari, liberi, onesti, coraggiosi giornalisti che di sicuro non hanno santi in paradiso ma solo diavoli all'inferno, come il collega Roberto Saviano che per fare esclusivamente il suo lavoro oggi vive sotto scorta.
Sono questi i giornalisti che firmeranno come la sottoscritta questa autodenuncia. Ma anche chiunque non condivida questa follia sulle intercettazioni potrà farlo. Quando toccano la libertà di espressione, io credo, toccano la libertà di tutti, anche di coloro che stanno tentando di imbavagliarci.
Arrestateci tutti
Riguarda soprattutto i giornalisti, e dunque, tutti i cittadini.
di Fortunata Dell'Orzo
Annuncio fin d’ora che continuerò a informare i lettori senza tacere nulla di quel che so. Continuerò a pubblicare, anche testualmente, per riassunto, nel contenuto o come mi gira, atti d’indagine e intercettazioni che riuscirò a procurarmi, come ritengo giusto e doveroso al servizio dei cittadini. Farò disobbedienza civile a questa legge illiberale e liberticida. A costo di finire in galera, di pagare multe, di essere licenziata.
Al primo processo che subirò, chiederò al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche…”, con possibili restrizioni solo in caso di notizie“riservate” o dannose per la sicurezza e la reputazione).
Mi auguro che altri colleghi si autodenuncino preventivamente insieme a me e che la Federazione della Stampa, l’Unione Cronisti, l’associazione Articolo21, oltre ai lettori, ci sostengano in questa battaglia di libertà. Disobbedienti per informare. Arrestateci tutti.
Non ho cambiato una sola virgola dell'autodenuncia di Marco Travaglio perchè la condivido in toto. C'è troppo silenzio, troppa indifferenza, troppa lontananza dalla realtà, in questo nostro paese che rischia ogni giorno di più di scivolare verso qualcosa che non ci piace e che pure non riusciamo ad impedire.
Non vi è violenza o prevaricazione in questo appello: ma la dignitosa e ferma volontà di non recedere da quel minimo vitale di pluralismo e libertà di pensiero, ogni giorno gravemente minacciata da un sistema mediatico ipertrofico, blindato, acquiescente, balbettante.
Noi giornalisti non dovremmo permettere, mai a nessuno, d llimitare il nostro lavoro già disciplinato da sagge leggi e regolamenti scritti quando non c'era un uomo solo al comando del sistema mediatico nazionale. Qualcuno ci accusa di essere una casta: in realtà per una minoranza di privilegiati e garantiti, politicizzati e "sistemati" nella rai o a mediaset dal potente di turno o nella redazione "prestigiosa" ci sono migliaia e migliaia di precari, liberi, onesti, coraggiosi giornalisti che di sicuro non hanno santi in paradiso ma solo diavoli all'inferno, come il collega Roberto Saviano che per fare esclusivamente il suo lavoro oggi vive sotto scorta.
Sono questi i giornalisti che firmeranno come la sottoscritta questa autodenuncia. Ma anche chiunque non condivida questa follia sulle intercettazioni potrà farlo. Quando toccano la libertà di espressione, io credo, toccano la libertà di tutti, anche di coloro che stanno tentando di imbavagliarci.
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