L'Inail multa la Regione Puglia non ha assicurato dipendenti

Quando, circa un anno fa, sui tavoli dell’ufficio personale di via Capruzzi sono piovuti tre verbali da due milioni e mezzo di euro, qualcuno ha strabuzzato gli occhi. Nemmeno all’Inail di Bari, del resto, ricordano di aver mai fatto un accertamento di queste dimensioni. Dal 2001 al 2006, secondo gli ispettori dell’Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro, la Regione ha omesso di assicurare alcune centinaia di dipendenti contro il rischio elettrico, quello cui è esposto chi usa il computer, fa fotocopie, manda fax. E sono scattate le tre maxi-multe. La Regione ha impugnato il verbale, e nei giorni scorsi la questione è stata definita: la multa è stata ridotta a un milione e duecentomila euro. «Su questa questione - dice Pasquale Chieco, direttore dell’area Personale - la normativa non è affatto chiara. Tuttavia, appena ricevuto il rilievo dell’Inail, abbiamo immediatamente deciso di ottemperare: il risparmio economico non vale la tranquillità dei dipendenti, anche di fronte ad un rischio così remoto come quello di cui parliamo». La contestazione dell’Inail non riguarda tutti i 3.300 dipendenti regionali, ma soltanto quelli che svolgono mansioni inferiori: commessi, autisti, uscieri, in tutto circa 500 persone. Secondo l’interpretazione dell’Istituto, infatti, in un ufficio pubblico qualunque lavoratore deve essere assicurato contro il rischio che deriva dall’utilizzare apparecchiature elettriche, mentre in anni passati la Regione era di avviso opposto. «Effettivamente - riconosce Chieco, che è in carica da poco più di un anno - può capitare che un autista si presti a fare delle fotocopie, che un commesso debba utilizzare l’ascensore: il rischio di incidenti è indubbiamente remoto, ma l’amministrazione ritiene che non si possa giocare con la sicurezza dei propri dipendenti». E così, a partire dal 2007, la Regione ha provveduto a mettersi in regola. «Abbiamo anche fatto - dice Chieco - un riordino complessivo delle posizioni Inail, ed è emerso che per alcuni dipendenti pagavamo più del dovuto». Per questo, in sede di ricorso di fronte al consiglio d’amministrazione dell’Inail (dove la Regione era rappresentata dall’avvocato Ettore Sbarra), l’ammontare della multa è stato ridotto del 50%: «Con l’Inail - prosegue il dirigente - c’è stata grande collaborazione, e siamo riusciti a trovare una intesa». A inizio anno via Capruzzi ha infatti scritto una lettera all’Istituto per chiedere lumi sull’applicazione integrale della copertura assicurativa ai dipendenti, dopodiché ha provveduto a mettersi in regola. E nei prossimi giorni provvederà a pagare gli arretrati: un bello sconto rispetto ai 2,5 milioni richiesti inizialmente, ma comunque una cifra importante se si considera che la spesa per il personale (dato 2006) ammonta a circa 111 milioni di euro l’anno. Dall’Inail di Bari fanno sapere che, pur di fronte alla corretta copertura Inps dei dipendenti, non c’erano dubbi in merito all’obbligo assicurativo della Regione: «Non può che essersi trattato di un errore», spiegano negli uffici, in quanto l’unica eccezione alla regola è prevista per le amministrazioni dello Stato. Nell’ultimo quinquennio, comunque, gli incidenti sul lavoro che hanno coinvolto personale regionale non sono stati causati da apparecchiature elettriche.

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Questa non la sapevo!