Proposta di gestione integrata dei rifiuti organici in Puglia mediante la partecipazione attiva dei cittadini

Proposta di gestione integrata dei rifiuti organici in Puglia mediante la
partecipazione attiva dei cittadini
a cura del Dott. Antonio Salvatore Trevisi (CREA‐Unile e Culturambiente Lecce)
Ogni anno in Puglia sono prodotte circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 2 milioni di
rifiuti solidi urbani e 8 milioni di rifiuti speciali. A tale esorbitante entità vanno aggiunte le
ingenti quantità di scarti industriali, di residui agricoli e di altri rifiuti speciali abbandonati o
smaltiti illegalmente. L’insostenibilità di tale situazione salta subito all’occhio se si
calcolano le enormi quantità di risorse che, invece, di finire in discarica, potrebbero essere
riutilizzate in modo vantaggioso dal punto di vista economico ed ambientale. Nella tabella
successiva vi è una stima delle quantità di rifiuti prodotti in Puglia, da cui si evince che
molti materiali (circa il 90%) potrebbero essere riutilizzati in altri cicli produttivi.
RSU 2.000.000 Rifiuti Speciali 8.000.000
Frazione organica (FORSU) 600.000 Rifiuti agricoli per compost (RAC) 400.000
Carta e Cartone 500.000 Rifiuti agroindustriali (RAI) 350.000
Vetro 200.000 Rifiuti zootecnici (RZ) 50.000
Tessuti 200.000 C&D 2.000.000
Metalli 140.000 Pericolosi 200.000
Plastica 140.000 Altri rifiuti speciali 5.000.000
Alluminio 20.000
Altri RSU 200.000 (Dati in tonnellate)
Stima su dati estratti dal volume “La Valutazione Ambientale Strategica per lo sviluppo sostenibile della Puglia” e da dati Apat.
Per quel che riguarda i rifiuti organici, da tale stima si deduce che nella nostra regione,
sono prodotte ogni anno circa 1.400.000 tonnellate che potrebbero essere utilizzate in dei
sistemi di trattamento integrato anaerobico/aerobico per produrre biogas e ammendante.
Nello schema successivo è raffigurato il processo di trattamento del rifiuto organico che
andrebbe implementato nella nostra regione.
Figura 1 – Schema per il riutilizzo della frazione organica contenta nei rifiuti in Puglia
Considerando una media di produzione di biogas da rifiuti organici misti pari a
500m3/tonnellata e una produzione elettrica da biogas di 1,8 kWh/m3 è possibile
quantificare il potenziale pugliese di produzione elettrica da biogas. Tale potenziale è
stimabile a circa 900.000MWh/anno, e considerando un valore di mercato di almeno 30
FORSU
600.000 ton.
RAI e RZ
400.000 ton.
Digestione
Anaerobica
Biogas
500.000.000m3
Biodigestato
400.000 ton.
Energia Elettrica
900.000 MWh
Energia termica
RAC
400.000 ton.
Impianti di
trattamento
per
eliminare le
impurità
Impianto di
triturazione
Trattamento
Aerobico
Ammendante
800.000 ton.
Altri impianti di
trattamento rifiuti
secchi (estrusori,
selezione, ecc.)
€cent./kWh (in base al nuovo coefficiente incentivante di 1,8 * Certificato Verde previsto
nella finanziaria 2008), si arriva ad un mancato incasso per il territorio di circa 270.000.000
euro/anno. A tale cifra andrebbe aggiunto il valore commerciale dell’ammendante, che
costituisce un elemento fondamentale per l’agricoltura di un territorio a rischio
desertificazione come quello pugliese. Per realizzare un sistema virtuoso che permetta di
attuare il processo descritto nello schema precedente sono necessarie due condizioni:
‐ mettere in pratica una raccolta differenziata che separi l’umido dal secco con
percentuali bassissime di impurità (altrimenti il rischio sarebbe quello di ottenere
compost di bassa qualità non utilizzabile in agricoltura);
‐ realizzare gli impianti mancanti (digestori anaerobici, impianti di selezione e
trattamento, ecc.).
Un sistema di gestione dei rifiuti è veramente virtuoso se consente ricadute economiche
importanti sul territorio, questo è possibile solo se i cittadini diventano parte attiva del
processo di trattamento, e questo si potrebbe ottenere accordando dei profitti economici
in cambio del comportamento corretto di questi ultimi nel momento di selezione e
conferimento dei rifiuti. La diretta partecipazione dei cittadini (che diventerebbero
proprietari degli impianti) può avvenire mediante forme societarie a capitale diffuso (ad
esempio società cooperative) che si occupino di realizzare e gestire gli impianti e di
ripartire l’utile fra i soci/cittadini. Tale sistema innovativo può rappresentare un valido
incentivo per la raccolta differenziata, considerando che il ritorno dell’investimento nella
società e la riduzione della Tarsu per i cittadini diventerebbe consequenziale al loro buon
comportamento nel momento della separazione fra secco e umido.
L’attuazione di questo progetto basato sui principi della gestione integrata permetterebbe,
inoltre, di affrontare in modo sostenibile il problema rifiuti, creando nuova occupazione e
ricadute economiche sul territorio. Nella figura 2 è raffigurato uno schema logico dei flussi
di materia e dei rifiuti prodotti nel sistema economico‐produttivo sostenibile proposto.
Figura 2 – Schema flussi in un sistema economico‐produttivo sostenibile con aumento dell’occupazione
mediante la nascita di attività di recupero e riutilizzo dei rifiuti
Fattori produttivi
tradizionali
Fattori produttivi
ambientali
Sistema
produttivo
Consumo
Inquinamento Rifiuti
del suolo, dell’acqua
e dell’aria
Fattori produttivi
Recuperati
Attività di
recupero
R.D.
Nuova occupazione
La gestione del problema rifiuti coinvolge in modo positivo lo sviluppo economico e
occupazionale del territorio pugliese, l’intero ciclo di vita dei beni (dalla produzione,
distribuzione, utilizzo e consumo del bene fino al suo successivo smaltimento) e la
coscienza dei cittadini. Tale trasformazione concettuale implica la considerazione del
rifiuto come una risorsa da valorizzare nonché una nuova opportunità di occupazione e di
sviluppo, in quanto l’innovazione gestionale proposta comporta un risultato economico
direttamente in funzione al corretto comportamento nella fase di raccolta differenziata dei
cittadini/proprietari.
Uno degli obiettivi principali di questo progetto è quello di favorire la nascita di attività
produttive che si occupino di recuperare l’energia e i materiali mediante l’uso di tecnologie
e sistemi innovativi e compatibili con l’ambiente. Se si perseguisse la strategia proposta,
promuovendola con forza all’interno del territorio regionale, oltre ad assicurare la
realizzazione di nuovi prodotti, minimizzando la quantità e la pericolosità dei rifiuti da
inviare allo smaltimento, si creerebbe, al contempo, nuova ricchezza diffusa e posti di
lavoro. Le associazioni e le amministrazioni pubbliche che decidono di sottoscrivere questa
proposta diventano proponenti della stessa e si impegnano a promuoverla sul territorio nei
modi e con i mezzi che riterranno più opportuni.
Soggetti pr oponenti Qualifica Firma
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